Farmaci: medici criticano il "segretismo" del settore E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Mercoledì 31 Marzo 2010 12:05
Sono necessarie ''modifiche urgenti'' per rimuovere il ''segretismo'' che ci sarebbe intorno alla documentazione presentata dai laboratori per l'approvazione di nuovi farmaci da parte dell'Emea, l'agenzia europea che vigila sui farmaci. E' questo l'appello fatto da un gruppo di medici, tra cui due italiani, sulla rivista British Medical Journal.
Secondo gli autori dell'articolo, i dubbi circa i benefici del farmaco contro l'influenza A, l''oseltamivir', venduto come Tamiflu dalla Roche, hanno aperto il dibattito su una possibile ''mancanza di trasparenza'', dimostrata da alcuni laboratori e dall'Emea, in sede di approvazione alla commercializzazione di determinati farmaci.
Per Silvio Garattini e Vittorio Bertele,  specialisti dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ''le informazioni sulla valutazione dei farmaci dovrebbero essere accessibili alla comunita' scientifica per consentire a voci indipendenti di definire il profilo di benefici e rischi dei nuovi farmaci prima che entrino nel mercato''.
A questo proposito, l'industria farmaceutica ritiene di ''avere il diritto'' di non pubblicare integralmente gli studi per evitare che qualcunaltro  gli usi per creare una nuova molecola.
Tuttavia, gli autori dell'articolo sono convinti di ''avere il diritto ad accedere a tutte le informazioni utili''.
Garattini e Bertele sono andati addirittura oltre sostenendo che la riservatezza dei dati clinici ''implica uno sfruttamento iniquo dei diritti dei medici e dei pazienti che partecipano alla sperimentazione''.
Per cui sono gran sostenitori della trasparenza per superare ''le gravi disfunzioni nel comportamento dell'industria farmaceutica'' e vorrebbero che sia fatta ''luce sulle deviazioni nei protocolli degli studi clinici'', hanno aggiunto.
Infine, secondo gli specialisti l'abolizione di questo ''segretismo'' da parte dell'Emea servirebbe anche a ''rafforzare la credibilita''' delle autorita' di regolamentazione, a dimostrazione che la salute dei pazienti e' al di sopra degli interessi di settore'', hanno concluso.
 












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