Infarto: stadi europei impreparati ai casi d'emergenza E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Venerdì 05 Marzo 2010 15:48
Negli stadi europei, compresi alcuni italiani, c'e' un evidente carenza di procedure e dispositivi in grado di fronteggiare casi d'emergenza, come ad esempio un attacco cardiaco di un tifoso. Questi i risultati di uno studio internazionale pubblicato sulla rivista European Heart Journal e riportato dal notiziario Cordis.
I ricercatori, provenienti da Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito hanno studiato 187 impianti sportivi, disseminati in 10 paesi europei, utilizzati da 190 tra le migliori squadre di calcio nella stagione 2005/2006.
I ricercatori hanno somministrato un questionario composto da 12 punti nel quale, tra le altre informazioni, e' stato chiesto il numero medio di spettatori che ospita la struttura in un'intera stagione, la disponibilita' di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE, automated external defribillator), il numero del personale di primo soccorso presente e la distanza media, in termini di tempo e chilometri, dall'ospedale piu' vicino.
La ricerca ha messo in luce che piu' del 25 per cento degli stadi presi in considerazione non disponevano ne' di defibrillatori semiautomatici ne' di piano di intervento medico. E' stato altrettanto preoccupante scoprire che alcune delle strutture prese in considerazione non hanno predisposto piani d'emergenza, avanzati o meno, per la rianimazione cardiopolmonare.
I ricercatori hanno calcolato che nel periodo in cui e' stato svolto lo studio ben 77 persone, tra gli spettatori, sono state colpite da infarto del miocardio. Nessuna vittima c'e' invece stata tra i giocatori o tra gli addetti ai lavori. I ricercatori hanno stimato che l'infarto colpisce circa uno spettatore sui 589. E' necessario rispondere adeguatamente a questo problema, hanno detto i ricercatori, aggiungendo che bisogna intervenire in modo tempestivo.
''Il nostro studio dimostra che in molti di questi impianti sportivi manca la preparazione adeguata per intervenire in modo efficace nel caso in cui uno degli spettatori venisse colpito da infarto del miocardio'', ha spiegato Mats Borjesson dell'Accademia Sahlgrenska dell'Universita' di Goteborg (Svezia).
''Siamo convinti che siano necessarie al piu' presto delle raccomandazioni ufficiali volte a migliorare la sicurezza di spettatori e giocatori. Ai livelli sportivi piu' alti, queste raccomandazioni dovrebbero essere obbligatorie'', ha aggiunto Borjesson, che e' anche a capo della sezione di cardiologia della European Association of Cardiovascular Prevention and Rehabilitation (EACPR).
''Se si considera che nel nostro studio e' stato preso in considerazione quello che e' probabilmente lo scenario migliore - squadre che giocano al massimo livello cui non mancano certo le risorse economiche - e' chiaro che l'inadeguatezza riscontrata e' dovuta piu' alla mancanza di attenzione per le procedure di emergenza che non a eventuali difficolta' finanziarie. Al momento non vi e' alcuna raccomandazione ufficiale sulle procedure cardiovascolari di emergenza negli impianti sportivi europei e sembra vi sia ancora una carenza di informazioni tra il personale non medico che lavora nel mondo dello sport. Sono necessarie formazione e raccomandazioni che vadano in questo senso.
I ricercatori, medici presso le societa' calcistiche, hanno avviato lo studio dopo aver rilevato delle differenze sotto il profilo delle cure cardiovascolari d'emergenza previste nelle varie strutture sportive. I ricercatori hanno inoltre scoperto che, in Europa, a questo problema non sono ancora stati dedicati particolari studi.
''Il nostro studio conferma che e' necessario approntare procedure mediche d'emergenza per gli spettatori, e non solo per gli atleti, proprio perche' potrebbero costituire il target primario dei piani di emergenza cardiovascolare in quanto sono piu' numerosi degli spettatori'', ha affermato Borjesson.
Hanno preso parte allo studio esperti del Wellness International Medical Centre (Regno Unito), del Centro per il cuore e il diabete della Nord-Rhein Westafalia (Germania), del Real Madrid Football Club (Spain), dell'ospedale Diakonhjemmet (Norvegia) e l'Istituto di Medicina a Scienza dello Sport (Italia).
 












Template design by Braz Design - Template coding by Digitest