Pensionati ben pagati dormo meglio la notte E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 03 Novembre 2009 13:31

Andare in pensione significa dormire sonni tranquilli la notte. Questo, pero', solo se a fine mese arriva uno stipendio che permette di stare tranquilli. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Turku, in Finlandia, in uno studio pubblicato sulla rivista Sleep.
I risultati infatti dimostrerebbero che eliminare gli impegni, e le relative preoccupazioni, legate al lavoro riduce lo stress e 'guarisce' dai disturbi del sonno. Infatti, le probabilita' di dormire male nei sette anni dopo il pensionamento sono del 26 per cento piu' basse rispetto ai sette anni precedenti al pensionamento. L'incidenza maggiore di soffrire di disturbi del sonno, nel campione di 14.714 partecipanti allo studio finlandese, e' scesa del 24,2 per cento nell'ultimo anno prima del pensionamento e si e' ridotta del 17,8 per cento nel primo anno dopo il ritiro.
Questo significativo miglioramento e' stato riscontrato maggiormente negli uomini, negli ex dirigenti, nelle persone che fanno turni notturni e nei dipendenti sottoposti sul luogo di lavoro a elevati livelli di stress.
''Crediamo che questi risultati - ha precisato Jussi Vahtera che ha coordinato lo studio - si possano applicare a situazioni in cui non ci sono incentivi finanziari deboli per andare in pensione. Nei paesi in cui non esiste una adeguato livello di pensione in grado di garantire la sicurezza finanziaria oltre l'eta' del lavoro, la pensione puo' essere la causa di uno stress piu' elevato di prima''.
In pratica, si dormono sonni tranquilli solo se il pensionato in questione ha un assegno adeguato a fine mese. Per gli altri gli incubi continuano, forse anche di piu', anche dopo la pensione.

 












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