L'ora legale aumenta gli infortuni sul lavoro E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Mercoledì 02 Settembre 2009 12:29

Mettere ogni anno a marzo gli orologi avanti di un'ora puo' avere effetti negativi sulla salute. Infatti, non solo si dorme di meno, ma si rischia di rimanere vittime di infortuni sul lavoro. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Michigan State University e pubblicato sulla rivista Journal of Applied Psychology.
''Un'ora di sonno perso puo' non sembrare molto. Ma i nostri risultati - ha detto Christopher Barnes, autore principale dello studio - suggeriscono che potrebbe avere un impatto sulle capacita' delle persone di stare all'erta sul lavoro e di prevenire lesioni gravi''.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato il numero di infortuni segnalati dalla Mine Safety and Health Administration dal 1983 al 2006. Sono stati esaminati anche i dati riguardanti il numero di giornate lavorative perse a causa di ferite riportate dai dipendenti. In totale, in 24 anni sono stati segnalati 576.292 infortuni sul posto di lavoro. In media, ci sono state 3,6 lesioni in piu' il lunedi' successivo al passaggio all'ora legale rispetto agli altri giorni e sono stati persi piu' di 2.649 giorni di lavoro a causa di tali lesioni. In pratica, in termini di lavoro perso i ricercatori hanno riscontrato un aumento di circa il 68 per cento a causa di infortuni associati all'ora legale.
Inoltre, i ricercatori hanno confermato che le persone dormono meno nei giorni successivi al passaggio all'ora legale.
Secondo gli scienziati, i risultati di questo studio potrebbero avere importanti implicazioni pratiche per i datori di lavoro.
''Pensiamo che i dirigenti e le organizzazioni - ha concluso Barnes - possano utilizzare queste informazioni per migliorare la sicurezza nei giorni successivi al passaggio all'ora legale. Si puo' pianificare il lavoro particolarmente pericoloso in altri giorni, forse alla fine della settimana, dopo che i dipendenti hanno avuto il tempo di adeguare i loro programmi al sonno''. Un altro suggerimento, secondo i ricercatori, potrebbe essere quello di attuare delle misure di sicurezza supplementari proprio in quei giorni.

 












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