Studio, screening cancro alla prostata inefficiente E-mail
Lunedì 29 Giugno 2009 12:56

Lo screening del cancro alla prostata è inefficiente e porta scarsi benefici. Lo rivela un'analisi pubbicata sulla rivista CA: A Cancer Journal for Clinicians. Gli autori, Otis W. Brawley della American Cancer Society, Donna Ankerst e Ian M. Thompson, ricercatori del University of Texas Health Science Center di San Antonio (Stati Uniti), ritengono che gli screening per il cancro alla prostata sono lontani dal raggiungimento degli standard della sanità pubblica americana. "Lo screening dovrebbe ridurre il rischio di morte per cancro alla prostata, ridurre le sofferenze degli ammalati o ridurre i costi per la sanità" dicono gli autori dell'analisi. "Finora, nessuno degli obiettivi è stato raggiunto". Per i ricercatori, lo scopo di "scovare più cancri" diagnosticando più spesso il cancro alla prostata "non è accettabile. Il cancro alla prostata è virtualmente onnipresente negli uomini di ogni età. Dagli anni '80 negli Stati Uniti le diagnosi di rischio per il cancro alla prostata sono più che raddoppiate. Da allora c'è stata una diminuzione del numero di morti per cancro alla prostata, ma è incerto se essa sia dovuta ad altri fattori, come ad esempio migliori trattamenti, rispetto che all'uso di test specifici (PSA). Gli screening finora non stanno ottenendo i risultati sperati". Secondo gli autori, ci sono troppi cancri diagnosticati poco pericolosi e che hanno scarso interesse clinico, ma che costringono il paziente a sottoporsi a stress fisici e psicologici. "I dati del National Cancer Institute's Surveillance, Epidemiology, and End Results (SEER) stimano che negli Stati Uniti il 29 per cento dei bianchi e il 44 per cento dei neri hanno una diagnosi non necessaria del cancro alla prostata. La loro condizione non causerà sintomi o problemi ma sono comunque etichettati come 'ammalati di cancro', con conseguenze negative per la loro salute psicofisica e per i costi della sanità". Per gli autori, nel futuro saranno necessari test diagnostici migliori, capaci di indicare il rischio reale di morte per il cancro alla prostata, per evitare diagnosi non necessarie; e strategie di prevenzione per che possano portare i benefici sperati.

 












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