Obesità: incoraggiamento convince donne ad andare in bici E-mail
Scritto da Cordis   
Venerdì 08 Maggio 2009 15:25

Un maggiore sostegno e un piu' forte incoraggiamento possono convincere le donne a fare attivita' fisica durante i quotidiani spostamenti casa-lavoro. Quest'attivita' potrebbe aiutare a prevenire problemi di salute come il diabete e le malattie cardiovascolari nelle donne obese. Almeno questo e' quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institute (Stoccolma) e pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity. I risultati, riportati anche dal notiziario europeo Cordis, dimostrerebbero come alcune semplici misure possano contribuire in modo significativo ad aiutare le persone a cambiare le proprie abitudini e ad assumermene di nuove.
Erik Hemmingsson, che ha coordinato lo studio, ''la modalita' di trasporto che prevede un contributo 'attivo' da parte degli utenti e' probabilmente la nostra migliore scommessa per fare in modo che i soggetti a rischio infarto e diabete intensifichino l'attivita' fisica, visto che tutti impieghiamo comunque del tempo per gli spostamenti casa-lavoro e viceversa''.
Lo studio, durato 18 mesi, ha coinvolto 120 donne di eta' compresa tra i 30 e i 60 anni che presentavano obesita' della fascia addominale (con un giro vita pari ad almeno 88 centimetri) e fuori forma fisica. Le donne sono state arbitrariamente suddivise in due gruppi: un gruppo di controllo, incoraggiato a camminare, e un gruppo d'intervento, incoraggiato a muoversi in bicicletta.
Ai soggetti del primo gruppo e' stato distribuito un contapassi e nel corso degli incontri di gruppo - della durata di due ore - le donne sono state incoraggiate a percorrere a piedi il tragitto casa-lavoro e viceversa. L'obiettivo era aumentare gradualmente il numero di passi fatti in un giorno. Per un soggetto appartenente a questo gruppo, intervento standard per l'attivita' fisica, l'obiettivo era rappresentato dal raggiungimento dei 10 mila passi fatti al giorno.
Il gruppo di intervento ha partecipato allo stesso programma, ma con numerose e significative aggiunte. Le donne appartenenti a questo gruppo hanno usufruito di tre colloqui individuali con un medico che ha poi 'prescritto' loro quale attivita' fisica svolgere e le ha incoraggiate, in particolare, a recarsi al lavoro e tornare dallo stesso in bicicletta. Le donne hanno poi partecipato ad altri due incontri di gruppo e hanno ricevuto in prestito una nuova bicicletta da utilizzare nei 18 mesi della durata dello studio. Per un soggetto coinvolto in questo programma di intervento l'obiettivo era il raggiungimento di un numero di passi pari a circa 10 mila al giorno o di una media di 2 chilometri percorsi in bicicletta quotidianamente.
Entrambi i gruppi sono stati incoraggiati a percorrere a piedi il tragitto per il lavoro. Nel secondo gruppo i soggetti erano inoltre invitati a raggiungere in bicicletta il posto di lavoro. Le donne coinvolte nello studio erano inoltre invitate a utilizzare i mezzi pubblici e a scendere una fermata prima del necessario.
Nelle partecipanti al gruppo che prevedeva l'uso della bicicletta - che hanno ricevuto un incoraggiamento maggiore rispetto all'altro gruppo - sono stati osservati risultati piu' positivi per quanto riguarda l'abbandono di abitudini consolidate per assumerne di nuove. In questo gruppo, il 38,7 per cento dei soggetti coinvolti pedalava per almeno due chilometri al giorno. Nel gruppo di controllo appena il 9 per cento delle donne riusciva a raggiungere l'obiettivo dei 10 mila passi al giorno.
La percentuale delle donne appartenenti ai due gruppi che hanno iniziato a camminare di più è pressoche' analoga. Questo indica che gli spostamenti in bicicletta non sostituiscono quelli a piedi. In entrambi i gruppi e' stato significativo il numero di donne che sono riuscite a ridurre la circonferenza del proprio giro vita, ma non il proprio peso.
''Considerando che molte donne del gruppo in cui si favorivano gli spostamenti in bicicletta non salivano su un mezzo simile dall'infanzia, e' stato gratificante osservare che molte di loro riuscivano a recarsi regolarmente in bicicletta al lavoro'', ha commentato Hemmingsson. ''Il programma di supporto fornito al gruppo di intervento - aggiunto - aveva costi appositamente ridotti poiche' volevamo che il programma fosse un'opzione accessibile nell'assistenza di base''.
''Un effetto indiretto positivo - ha concluso Hemmingsson - e' costituito dal fatto che gli spostamenti in macchina sono diminuiti del 34 per cento''.

 

 












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