Scompenso cardiaco cronico meno pericoloso per le donne E-mail
Scritto da Adele Brunetti   
Giovedì 08 Marzo 2012 14:04

Le donne con scompenso cardiaco cronico sopravvivono piu' a lungo rispetto ai maschi, secondo una analisi di grandi dimensioni che ha raccolto dati di oltre 40mila soggetti. Lo studio, promosso dall'ospedale universitario Gregorio Maranon di Madrid e pubblicato sullo European Journal of Heart Failure, e' noto come 'MAGGIC - Meta-Analysis Global Group in Chronic Heart Failure' - e ha analizzato i dati provenienti da 31 studi randomizzati che hanno coinvolto 28.052 uomini e 13.897 donne con insufficienza cardiaca cronica.
I dati per la sopravvivenza sono stati analizzati per oltre tre anni di follow-up e hanno dimostrato che il 25,5 per cento delle donne e il 25,7 per cento degli uomini sono morti durante i tre anni, il che ha rappresentato un tasso di mortalita' di 137 morti per 1.000 pazienti all'anno per gli uomini e 135 per 100 pazienti all'anno per le donne. Considerando l'eta', i risultati hanno mostrato che gli uomini avevano un rischio del 31 per cento piu' elevato di morte rispetto alle donne. Altri risultati hanno mostrato che le donne con insufficienza cardiaca cronica sono in media piu' anziane degli uomini, hanno maggiori probabilita' di avere una storia di ipertensione e di ammalarsi di diabete, ma che la loro insufficienza cardiaca comporta meno probabilita' di essere causata da uno scompenso cardiaco di origine ischemica. ''Questo studio ha chiaramente dimostrato che la sopravvivenza delle donne con insufficienza cardiaca e' maggiore rispetto agli uomini, indipendentemente dall'eta' e da altre variabili'', ha detto Manuel Martinez Selles dell'ospedale universitario Gregorio Maranon di Madrid, tra gli autori principali dello studio. ''Il cuore femminile sembra rispondere al danno diversamente dal cuore maschile. Ad esempio, le donne hanno una maggiore conservazione della funzione del ventricolo destro e una maggiore protezione contro le aritmie ventricolari, l'attivazione neuro-ormonale, le mutazioni genetiche e l'apoptosi. Alcuni di questi vantaggi - ha continuato - potrebbero essere correlati alla gravidanza e alle specifiche differenze di genere di espressione genica''. Lo studio ha anche scoperto che alle donne e' stato prescritto un minor numero di trattamenti consigliati per lo scompenso cardiaco rispetto agli uomini, tra cui inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori), i bloccanti del recettore dell'angiotensina (ARB) e i beta-bloccanti.

 












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