Tumori: chemio e rasdioterapia in gioventù non provocano difetti genetici nei figli E-mail
Scritto da Stefano Pisani   
Martedì 13 Dicembre 2011 13:39

I trattamenti anticancro come radiazioni e chemioterapia non sembrano incrementare i rischi che i propri figli avranno difetti di nascita. Secondo lo studio pubblicato dalla rivista Journal of Clinical Oncology, infatti, farmaci e radiazioni, principalmente diretti nelle vicinanze di testicoli e ovaie, non sembrano avere effetti genetici sugli ovuli oppure sugli spermatozoi. Ma, avvisano i ricercatori dell'Epidemiology Institute di Rockville, nel Maryland, e' evidente che questo tipo di trattamenti possono alterare la crescita dell'utero nelle ragazze, causando altri tipi di problemi durante la gravidanza.
Nello studio sono stati coinvolti 2.800 soggetti che in gioventu' avevano avuto un cancro e erano sopravvissuti, provenienti da Stati Uniti e Canada. Gli scienziati hanno analizzato i difetti di nascita nei loro discendenti mettendoli in relazione con la terapia antitumorale seguita nella giovinezza. Dei 4.700 bambini nati ad almeno cinque ani di distanza dai trattamenti solo 129, il 3 per cento, presentava almeno un difetto alla nascita. Un dato che, nelle donne che si erano ammalate di cancro in gioventu' ma non avevano subito chemio o radiazioni, si attestava intorno al 3,5 per cento. Il dato era poi dell'1,9 per cento fra gli uomini che in gioventu' si erano sottoposti a radio e/o chemioterapia. Non c'era, inoltre, una significativa dipendenza fra dosi di trattamento e quantita' di difetti alla nascita indotti.

 












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