Nuovo trattamento riscalda i reni per trattare l'insufficienza cardiaca E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Martedì 31 Maggio 2011 13:51

Riscaldare i reni con onde ad alta energia potrebbe essere un'ottimo rimedio per un cuore debole. I medici dell'Imperial College di Londra hanno utilizzato questa tecnica su pazienti affetti da insufficienza cardiaca per alleviare i sintomi. Il trattamento, descritto dal quotidiano britannico Daily Mail, 'addormenta' i nervi che portano i segnali dal rene al cervello ed e' gia' stato utilizzato per trattare le persone con la pressione alta.
Sembra che i reni mandino messaggi d'allarme erroneamente al cervello, cosa che aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Questo sottopone il cuore a un maggior sforzo, innescando sintomi come dispnea e fatica.
La teoria alla base della nuova tecnica prevede di 'tagliare' alcuni segnali che passano dai reni al cervello migliorando i sintomi di insufficienza cardiaca, una malattia che puo' essere scatenata da pressione alta o da un infarto e che lascia il cuore cosi' debole che non riesce a pompare abbastanza sangue in tutto il corpo.
Non e' ancora chiaro come tutto questo possa causare un affanno acuto, considerato che non sono i polmoni a essere malati. Tuttavia, i pazienti che hanno il maggior affanno tendono ad avere perggiori risultati fisici. Questo perche' uno dei trattamenti piu' efficaci per l'insufficienza cardiaca e' quello di regolare l'esercizio fisico per rinforzare il muscolo cardiaco. Ma quelli con dispnea grave non possono farlo per cui la loro situazione peggiora rapidamente.
Molti degli attuali trattamenti - come la terapia a base di beta-bloccanti - abbassano i livelli di sostanze, come l'adrenalina, che aumentano la frequenza cardiaca. Questi farmaci non sono effeicaci per tutti e possono avere effetti collaterali. I medici concordano che queste sostanze vengono rilasciate perche' nel corpo si accende la 'spia d'emergenza' e si comporta come se fosse stato attaccato o ferito e come se stesse perdendo molto sangue.
''Sostanza come l'adrenalina - ha spiegato Darrel Francis, cardiologo che sta testando il nuovo trattamento - sono li' per aiutare il corpo a conservare il sangue e fanno battere il cuore piu' forte per far arrivare il sangue agli organi principali. Ma nello scompenso cardiaco, per qualche ragione, questo sistema di allarme e' tutto fuori tempo. E' un po' come un antifurto per auto che quando suona senza ragione diventa fastidioso''.
Secondo il cardiologo, studi su animali suggeriscono che i reni stanno dicendo al corpo di andare in modalita' di emergenza.
Il nuovo trattamento prevede l'inserimento di una sonda elettrica in una delle arterie vicino ai reni, attraverso un'arteria che si trova nell'area inguinale. I nervi che trasportano i segnali dal rene al cervello si trovano in questa arteria renale. Una volta in posizione, la sonda produce energia a onde radio che riscaldano l'area di circa 20 gradi. Questa quantita' di calore non e' sufficiente a danneggiare l'arteria o il tessuto circostante.
Tuttavia, la temperatura inattiva permanentemente i nervi in modo che non possono piu' inviare segnali al cervello. Durante questa procedura il paziente e' sveglio, anastetizzato solo localmente. Sente un lieve dolore e un po' di formicolio alla schiena durante l'operazione che dura circa un'ora.
La sperimentazione della nuova tecnica si tiene negli ospedali britannici Hammersmith Hospital e St Mary's Hospital e coinvolge 12 pazienti. Il primo e' stato trattato sei settimane fa e sara' monitorato ancora per altri sei mesi. Prima del trattamento, il paziente era affetto da grave insufficienza cardiaca e non riusciva a camminare per piu' di 200 metri. I medici hanno detto al paziente che entro due settimane dall'intervento avrebbe potuto percorrere piu' di un chilometro e mezzo. Francis pero' ha precisato che fin quando non saranno analizzati tutti i risultati - che verranno pubblicati su una rivista internazionale entro la fine dell'anno - non e' possibile arrivare a una conclusione definitiva circa l'efficacia del trattamento.

 












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