Esperienze extracorporee sono solo frutto di una mente confusa E-mail
Scritto da Valentina Arcovio   
Venerdì 18 Febbraio 2011 13:05

Per tutto questo tempo le esperienze extracorporee sono state descritte come un fenomeno 'spirituale' che ci permette di galleggiare e di osservarci fuori dal nostro corpo quando ci si trova vicino alla morte o su un tavolo operatorio. Alcuni sono addirittura convinti che questa esperienza prova l'esistenza dell'anima e di Dio. In realta', una spiegazione scientifica esiste e a trovarla e' stata un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Ginevra in uno studio presentato alla conferenza dell'American Association for the Advancement of Science (AAAS) che si e' tenuta a Washington.
Ebbene, secondo i ricercatori non c'e' niente di spirituale nella senszione di fluttuare fuori dal corpo. Questo fenomeno sarebbe infatti solo un trucco di una mente confusa.
Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno creato artificialmente un esperienza extracorporea con l'utilizzo di computer e telecamere. In pratica, hanno 'trasferito' un gruppo di volontari nel corpo di un avatar, una trasposizione di se' stessi sul computer. I volontari sono stati invitati a indossare gli occhiali 3 D per viaggiare nella realta' virtuale e per stare davanti a una telecamera. I soggetti hanno cosi' potuto vedere se' stessi di fronte a loro. ''Hanno cominciato a pensare - ha spiegato Olaf Blanke dell'Universita' di Ginevra, che ha coordinato lo studio - che l'avatar era il loro stesso corpo. Abbiamo creato una parziale esperienza extracorporea. Siamo cioe' stati in grado di dissociare il tatto dalla vista facendo si' che le persone pensassero che il loro corpo si trovasse a due metri davanti a loro''. In questo modo gli scienziati hanno dimostrato che quella sensazione di galleggiare fuori dal corpo e' piu' simile a una disfunzione cerebrale quando il tatto, la vista e l'equilibrio vengono confusi.
''Invece di essere una cosa spirituale - ha sottolineato Blanke - e' il cervello confuso''. A conferma di queste conclusioni gli scienziati hanno poi effettuato ulteriori ricerche utilizzando sensori collegati al cranio dei volontari per trovare le aree del cervello maggiormente coinvolte nella percezione dell'esperienza extracorporea. Dai risultati e' emerso che le regioni tempero-parietale e frontale, cioe' le aree anteriori e sul lato destro del cervello, sono responsabili per l'integrazione del tatto e della vista. Se queste regioni sono danneggiate o entrano in qualche modo in corto circuito provocano, secondo gli scienziati, la sensazione di fluttuare sopra il corpo, cioe' ci fanno vivere quello che consideriamo un'esperienza extracorporea. Oltre alla spiegazione scientifica di questo misterioso fenomeno, lo studio potrebbe avere applicazioni commerciali. La tecnica potrebbe infatti essere utilizzata per realizzare giochi per computer piu' eccitanti e proiezioni di persone in robot soldati o chirurghi. Inoltre, si potrebbe usare questa tecnica per trattare disturbi alimentari, quelli cioe' collegati all'immagine di un corpo imperfetto, come l'anoressia.

 












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