Tumori: i pro e i contro della terapia per quello alla prostata E-mail
Scritto da Emanuele Perugini   
Mercoledì 14 Ottobre 2009 15:08

Chi si sottopone a interventi chirurgici mininvasivi per rimuovere il cancro alla prostata va incontro a minor rischio di sviluppare complicazioni, come per esempio la polmonite, ma ha un alto rischio di incorrere in problemi di lungo periodo compresi impotenza e incontinenza. Anche se, rispetto alla possibilità di cura dalla malattia, sia la chirurgia mininvasiva, che l'asportazione completa della prostata hanno gli stessi effetti. Sono questi i risultati di uno degli studi più dettagliati che siano mai stati svolti su questo specifico argomento. A realizzarlo sono stati un gruppo di ricercatori della Brigham and Women's Hospital di Boston che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista Journal of the American Medical Association.  I ricercatori - guidati da Jim C. Hu - hanno scoperto che tra i pazienti che si erano sottoposti alla microchirurgia, il tasso di complicazioni post operatorie era molto più basso di quelli che invece avevano subito un intervento più ampio. Analizzando pero' i dati di lungo periodo è emerso che tra i pazienti sottoposti a minichirurgia, il tasso di complicazioni a lungo termine era sensibilmente più elevato: 4,7 per cento contro 2,1 per cento degli altri pazienti operati diversamente. In particolare il rischio di incontinenza aumentava del 15,9 per cento ogni anno, quello di disfunzioni erettili del 26,8.

 












Template design by Braz Design - Template coding by Digitest