Giovani piu’ smart soprattutto al Sud
Scritto da Cristian Fuschetto per il Denaro   
Martedì 17 Aprile 2012 12:17

Roma - Si comincia dal Sud e, soprattutto, si comincia dai giovani. L'obiettivo è rendere l'Italia un po' più smart. “Anche perché  - precisa il ministro dell'Università e della Ricerca, Francesco Profumo, nel corso della tavola rotonda su “Smart Cities and Communities” promossa ieri da Campania Innovazione presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d'Oltremare – se continuiamo così non andiamo da nessuna parte”. Il perché è presto detto: l'Italia versa ogni anno 15 miliardi di euro al Fondo europeo per la ricerca, ma ne riceve solo 10. “In pratica regaliamo 5 miliardi di euro all'anno ai nostri competitors su un settore strategico per lo sviluppo. Solo la Romania fa peggio di noi”. Il bando sulle “città e le comunità intelligenti” presentato ieri dal ministro mira appunto a rovesciare questo stato di cose. Sul piatto ci sono 200 milioni da destinare alle cosiddette regioni della convergenza (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia), cui vanno aggiunti altri 70 milioni da assegnare anche a Sardegna, Basilicata, Molise e Abruzzo, messi a disposizione direttamente dalle Regioni.

 

La spinta del governo sulla svolta “intelligente” non si ferma qui. Dopo questo primo bando, che scadrà il 30 aprile, seguirà una seconda chiamata nel mese di giugno riservata alle regioni del Centro-Nord, sul piatto 700 milioni di euro.
Presenti all'incontro anche il presidente della Regione, Stefano Caldoro, il presidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche, Luigi Nicolais, il presidente di Campania Innovazione, Giuseppe Zollo, l'assessore regionale all'Università, Guido Trommbetti, e il direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del Miur, Emanuele Fidora.
“Abbiamo da affrontare una grande sfida. Noi siamo i leader in termini di investimenti di Pil su ricerca e innovazione e non da oggi. Ora si tratta di cominciare a trarne i primi frutti. Tuttavia – dice il governatore – su questo bando la Regione si riserverà solo un ruolo di regia, non parteciperà attivamente alle singole proposte ma ci riserveremno di svolgere un ruolo importante sul piano valutativo. Il nostro compito – conclude – è quello di avere una grande capacità di lettura politica della ricerca per provare a trovare dei modelli di intervento”.
Secondo Trombetti, il bando arriva nel momento giusto. “Abbiamo uno strumento per risolvere  problemi legati allo sviluppo sostenibile. Ovviamente per farlo dobbiamo mettere a punto un sistema integrato di competenze tra università e imprese. Intanto abbiamo individuato le filiere produttive di maggiore impatto e ricaduta in termini di sviluppo economico, ovvero trasporti, beni culturali e fonti rinnovabili, ed un nostro rappresentante sarà presente in commissione di valutazione per meglio interpretare le istanze che provengono dal nostro territorio nonché per garantire la coerenza con le nostre linee strategiche”. “Il bando – ha inoltre precisato l'assessore - si integra perfettamente sia al Piano di sviluppo regionale per l'Ict, sia ai progetti aggregativi già messi in campo, come per esempio il bando sui Distretti ed i laboratori in via di conclusione e di cui a breve conosceremo la graduatoria”.
“Quello di smart communities è un cncetto molto ampio – spiega infine Nicolais – per molti versi complesso. Ma questo territorio è ricco di ricercatori, anche del Cnr, da integrare sempre di più nel processo produttivo. La sfida dell'intelligenza territoriale – afferma – vede la Campania avantaggiata”
A margine della tavola rotonda, Nicolais rivela le sue prossime mosse in seno al Cnr. “Il Cnr è pieno di monadi eccellenti, ma non esiste ancora un’ottimizzazione organizzativa. Per questo abbiamo pensato di strutturare il Cnr in sette nuovi dipartimenti con nuove funzioni, simili a business units. Dovranno cioè essere dei centri tematici caratterizzati da una base culturale unica. A differenza di quello che succedeva solo un mese fa, i dipartimenti dovranno godere di una totale autonomia di gestione. Ovviamente, alla massima libertà corrisponde massima responsabilità: ogni dipartimento dovrà essere sottoposto a valutazione annuale sia in termini di produttività scientifica che in dal punto di vista del bilancio. Il bando dei direttori  di dipartimento uscirà domani in Gazzetta ed entro l’estate avremo i capi dei vari settori del Cnr, una macchina di 12000 ricercatori”.

 

Non solo, un capitolo a parte verrà infatti riservato agli under 30 per progetti di innovazione sociale: sono 40 i milioni di euro stanziati dal Governo per favorire la partecipazione dei giovani meridionali (residenti nelle regioni della convergenza) a presentare idee tecnologicamente innovative rivolte alla sostenibilità ambientale e a modelli di integrazione sociale. “L'idea guida è quella di trasformare le Regioni in una sorta di Apple store: ognuna deve essere in grado di sviluppare delle applicazioni che possano essere condivise da tutte le altre”. Probabilmente influenzato dal tema del bando in questione, il o ministro è innovativo anche nelle metafore. Detto in altri termini, l'obiettivo è quello di rendere il Paese “non solo più digitale ma anche più intelligente grazie alla creazione di nuovi modelli di gestione del territorio”. I settori su cui dovranno essere formulate le proposte da parte di cittadini, imprese, enti locali e università sono otto: scuola, sanità, governo, mobilità, energia, ambiente, turismo e cultura. Per ciascuno di settori dovrà essere sviluppato un progetto pilota, che se nella sua parte hard, ovvero infrastrutturale, rimarrà ovviamente nell'area di provenienza, nella sua parte soft, ovvero progettuale e tecnologica, sarà gestita a livello governativo in modo da poter essere condivisa da tutte le altre Regioni. “L'Italia  - aggiunge – deve superare antichi egoismi e puntare sul potere della condivisione”

 

 












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