Terremoto: Cnr, Sistema Informativo Territoriale mappa giacimenti archeologici
Scritto da Consiglio nazionale delle ricerche   
Mercoledì 06 Maggio 2009 17:35

Dopo il terremoto sarebbe auspicabile ricostruire sul territorio senza cancellarne la storia. Questa azione richiede pero' un'approfondita conoscenza dei giacimenti archeologici presenti nelle aree colpite dal sisma. Un aiuto in tal senso puo' essere fornito dal Sistema informativo territoriale (Sit), messo a punto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall'Universita' di Lecce, e dedicato alla conoscenza, gestione e valorizzazione del Patrimonio Culturale nazionale.
Il Sit, attivo da alcuni anni, ha per obiettivo la mappatura sistematica del patrimonio dei beni culturali - con approfondimenti nel settore archeologico - realizzata attraverso l'integrazione di varie fonti: bibliografia e documenti di archivio, ricognizione sul posto, documentazioni aerofotografiche a partire dagli anni '20, fino alla piu' recente documentazione digitale con rilevamenti satellitari o sensori multibanda. La mole dei dati, che a oggi riguarda alcuni comprensori regionali, e' raccolta in un sistema Gis interrogabile, gestito da un software messo a punto dal Cnr.
La mappatura dell'Abruzzo, benche' in fase iniziale, ha interessato proprio l'area dell'aquilano colpita dal terremoto, dove il Cnr ha messo in luce e informatizzato una grande quantita' di dati archeologici inediti nei comuni di Bazzano, San Gregorio, Poggio Picenze, Barisciano, Fossa, Castello d’Ocre, San Panfilo d’Ocre, Sant’Eusanio Forconese, San Demetrio ne’ Vestini, Prata d'Ansidonia, San Pio delle Camere, San Nicandro, Castello Camponeschi, Tussio, Castelvecchio Calvisio, Caporciano, Fontecchio, Navelli, Collepietro, San Benedetto in Perillis, Capestrano. Questi paesi si trovano sul percorso del Tratturo Regio aragonese della transumanza 'L'Aquila–Foggia', dove sono molte le testimonianze storiche e monumentali.
''Il Sistema e' uno strumento a servizio delle strutture operanti nel settore dei Beni Culturali, soprattutto per intraprendere azioni di tutela'', ha spiegato Patrizia Tartara, archeologa del Cnr. ''Esso restituisce una mappa dettagliata delle aree di maggior interesse - ha continuato - con emergenze mai rilevate fino a oggi e zone a forte rischio di manomissione e di abbandono, poiche' non sottoposte a vincolo''.
L'implementazione di tale strumento e' avvenuta anche grazie alla collaborazione degli organismi centrali del Ministero per i beni e le attivita' culturali e dei nuclei operativi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. ''La continua azione di collaborazione e scambio con i funzionari della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Abruzzo - ha detto Tartara - ha permesso di effettuare interventi di scavo preventivo e di portare alla conoscenza necropoli e insediamenti dall'eta' preistorica a quella romana''.
Il Sit e' interrogabile nella banca dati e nella cartografia. Partendo da una carta topografica generale, ad alta scala, si puo' poi scendere nel dettaglio, fino al singolo manufatto. ''Per preservare questo patrimonio - ha concluso la ricercatrice - e' auspicabile la realizzazione in tempi rapidi di una mappatura sistematica di tutte le evidenze della provincia dell'Aquila''.

 












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