Terremoto: Cnr, un puzzle digitale "ricompone" i monumenti distrutti
Scritto da Consiglio Nazionale delle Ricerche   
Mercoledì 06 Maggio 2009 17:21

Ci vorra' un lavoro lungo, faticoso e costoso per ricostruire il centro storico dell'Aquila. Un importante contributopotrebbe arrivare pero' da una tecnologia digitale progettata dall'Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione (Issia) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), nata dall'esigenza di recuperare i resti della magnifica vela dipinta da Cimabue nella Basilica Superiore di Assisi, distrutta durante il terremoto del 1997.
''Noi siamo pronti ad aiutare ad accelerare i tempi di restauro - ha dichiarato il direttore dell'Issia-Cnr, Arcangelo Distante - mettendo a disposizione il nostro sistema per la ricomposizione dei frammenti. Dopo il terremoto umbro, abbiamo sviluppato, in collaborazione con l'Istituto centrale di restauro, un sistema, validato dagli operatori di restauro, che permette di trasporre in modalita' digitale il processo di ricomposizione tradizionale, consentendo, attraverso algoritmi matematici, di visualizzare immagini virtuali delle parti d'affresco interessate''.
L'elevato numero di frammenti, la loro grande difformita' in dimensioni e forma, il loro potenziale danneggiamento hanno suggerito l'uso di strumenti informatici nella ricomposizione. ''Il sistema - ha proseguito Distante - a partire dalle foto dell'opera d'arte e dai frammenti raccolti, estrae dall'immagine dell'intera opera una regione di interesse che viene visualizzata in massima risoluzione su un monitor, come sfondo su cui intervenire. A questo punto, l'operatore estrae da una banca dati i frammenti archiviati e li posiziona nell'area di lavoro cercandone la migliore collocazione. L'utilizzo di un joystick permette di effettuare, in simultanea, rotazioni, spostandoli e adattandoli. Altre funzioni consentono, inoltre, semitrasparenze, correzioni del colore, di luminosita' e contrasto, visualizzazioni ingrandite o d'insieme, che sarebbero impossibili nella pratica tradizionale con i frammenti fisici''.
Il software facilita il raggruppamento dei frammenti in base a criteri di omogeneita', la ricerca dei potenziali accostamenti, la stima dei risultati intermedi e finali: operazioni altrimenti piu' lunghe e complesse da effettuare.
''Questo strumento multimediale - ha concluso il direttore dell'Issia-Cnr - permette ai restauratori di operare la ricomposizione digitale in modo parallelo e in remoto''.
Con la tecnologia del futuro, e' possibile, riappropriarsi, in tempi brevi, delle ricchezze del passato.

 












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